La mia storia… rincorrendo Dorando

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Sono Sala Danilo, nato a San Marino di Carpi l’11 novembre 1937, da una famiglia di contadini. Già in età giovanile sento una vera passione per la corsa e… la pittura. Come il mitico Dorando Pietri mi iscrivo all’Associazione Sportiva La Patria di Carpi, società che lo ha visto nascere e crescere come atleta. Mi specializzo in corsa veloce e mi alleno tenacemente, vincendo da subito diverse coppe e medaglie, nelle manifestazioni sportive dell’area modenese, competizioni con le quali si misurò anche Dorando agli inizi. Divenuto adulto, però, ho dovuto lasciare il mio amato sport, che già praticavo a livello agonistico, per intraprendere il mestiere di autista sempre in giro per l’Italia e la Francia.

Bè, avevo anche messo su famiglia, nel frattempo, con la mia bella Lina di cui sono sempre andato molto fiero. Dopo un grosso incidente, decisi di lasciare il mestiere di autista ed aprire un bar a San Marino, il Bar Sport, ritrovo di giovani ed atleti della zona. Intanto, la famiglia cresceva e ne andavo orgoglioso ma, gli impegni crescevano di pari passo. Le mie due passioni, però, le avevo ancora nel cuore, solo non c’era tempo di coltivarle. Intorno agli anni ’80 decidemmo di acquistare un pezzo di stabile ed aprire delle stanze, poi, quando alla fine degli anni ’90 – inizio 2000 comprammo tutto lo stabile che ospitava il bar per farne un albergo, con i figli già adulti, il tempo libero cominciò ad aumentare, grazie all’aiuto che tutti i famigliari oramai apportavano nella conduzione dell’attivà, per questo rispolverai le mie due passioni di sempre, accarezzando l’idea di ricominciare a correre e di dipingere. So che non è una cosa bella da dire, da parte di uno sportivo appassionato quale mi ritengo ma, ero arrivato a fumare 60 sigarette al giorno. Rendendomi conto che la cosa mi avrebbe causato seri danni di salute, decisi di rimettermi a correre per riuscire a smettere.

Ripresi ad allenarmi! Vista l’età e le condizioni pessime di fiato, mi appassionai alle gare di lungo chilometraggio. Una delle prime gare disputate fu quella dei 100 Chilometri del Passatore, arrivando ultimo con un tempo di 20 ore. Questa competizione così dura, per me, mi mise al tappeto, costringendomi a riposo per un po’ di tempo e a causa di questo, ripresi a dipingere vari soggetti. Il tempo passava e io mi ristabilivo sempre più, fino a quando, ripresomi del tutto, ho ripreso gli allenamenti e le gare. Cominciai a gareggiare in diverse maratone, in giro per l’Italia, poi in Europa, tra cui Parigi e Londra (la stessa maratona che corse Dorando) ed, infine, persino in America alla grande maratona di New York. Insomma, disputai un totale di 61 maratone, più 7 gare da 50 km. e la 100 chilometri Modena-Abetone, gara che si disputava per la prima volta nel 2004, che vinsi come unico arrivato al traguardo, su 41 partecipanti, con un tempo di 15 ore e 18 minuti.

Intanto, trovavo anche il tempo di dipingere, partecipando, anche qui, a qualche concorso. Un giorno, tra i tanti soggetti che amavo rappresentare, decisi di dipingere un santo… non un santo in particolare, semplicemente la rappresentazione di quello che per me era e significava un santo. Quando il parroco di san Marino, l’allora instancabile e attivissimo Don Nellusco, che ha lasciato un vuoto incolmabile con la sua dipartita, perchè non era solo il parroco di paese ma, era l’amico di tutti, con un consiglio e una buona parola per ognuno, aperto ai giovani e promotore di tante iniziative per loro… Ma questa è un’altra storia! Dicevo, quando vide il quadro che avevo dipinto gli piacque molto, così glielo donai. A sua volta, lo portò in dono alla diocesi di Carpi, al parroco del Duomo, che lo appese nella canonica. La particolarità e la cosa curiosa di questo dipinto è che avevo scritto il mio nome in forma abbreviata, abbreviando però il cognome e non il nome di battesimo, così risultava “S. Danilo”. Scherzando su questo particolare con Don Nellusco, venne fuori il nome che tutt’ora porta il dipinto… San Danilo.

La mia storia volge praticamente al termine, nel senso che arrivati ai giorni nostri, a tutt’oggi, alla veneranda età di 73 anni, vivo ancora la mia passione per la corsa che mi tiene attivo e in salute e partecipo a manifestazioni podistiche, non più a livello agonistico come un tempo ma amatoriali. Posso dirlo con certezza, la corsa mi ha salvato la vita e contribuisce ogni giorno a mantenermi giovane anche, e soprattuto, nello spiritio. Continuo pure a dipingere, quando sono ispirato, tutto ciò che mi colpisce ed entusiasma e tutte le mie “opere” naif potete venirle a vedere qui, al mio albergo, l’Albergo Lina, appese ovunque, anche se mi sento più un imbrattatele che un artista.

Prima di lasciarvi, vi racconto un’ultima cosa di me, la più recente, che mi ha riempito d’orgoglio ed, ancora una volta mi accomuna al grande atleta Pietri. Quando a Carpi sono iniziate le riprese della serie tv dedicata alla storia di Dorando Pietri, io c’ero! Nel senso che ero sul set come comparsa, col vestito d’epoca, il trucco e tutto il resto, assieme agli attori della serie, come il bravo Lo Cascio che impersona proprio Dorando. Riprese interminabili, sotto il sole d’agosto. Io ero uno dei giudici di gara… provate a riconoscermi quando guarderete il film. Vi aspetto a San Marino, al mio albergo, per mostrarvi le mie opere, i miei trofei e farvi conoscere la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e aiutato e per raccontarvi tante altre avventure della mia vita.